Non è sicuro che la veduta sia il frutto di un’idea di Giovanni Battista Piranesi, incisore e architetto tra i più famosi della sua epoca, che nel 1765 fa costruire il portale monumentale e ridisegna piazza Cavalieri di Malta così come la vediamo noi oggi.
Difficile immaginare che sia stata una pura coincidenza.
Quello che è certo, è che prima dell’intervento del Piranesi due filari di alberi già incorniciavano come un quadro la cupola.
Fu Piranesi a far sostituire gli alberi con l’alloro che crea l’effetto chiamato ‘a cannocchiale’.
Se dal portone infatti si cammina verso la cupola, questa invece di avvicinarsi si allontanerà.
Dal Vangelo di Luca (Lc 24, 13-35)
13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto». 25Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
…”Non ci ardeva forse il cuore nel petto...”. I discepoli di Emmaus camminano a fianco di Gesù, avvertono qualcosa dentro di loro ma non riescono a decifrare questo loro stato d’animo e solo dopo che Gesù spezza il pane davanti a loro vengono sopraffatti da questo grande stupore che ridà loro energia e speranza, fino a dargli la spinta per ripartire, per tornare fino a Gerusalemme.
Disegna su un foglio di carta un buco della serratura e ritaglialo, poi con questo osserva quello che vedi attorno a te e descrivi quello che più ti colpisce e perché.
Alla luce di quanto letto, vissuto, riflettuto, condiviso… inserite qui le parole che sintetizzano l’esperienza.
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